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Dallo scarto a risorsa: il valore operativo degli inerti riciclati nei cantieri

Nel settore delle costruzioni, demolizioni, ristrutturazioni e grandi opere generano ogni giorno grandi volumi di materiali di risulta.
Tradizionalmente, questi materiali vengono gestiti come un costo da smaltire. Oggi, però, il contesto normativo e operativo spinge verso un approccio diverso: trasformare lo scarto in risorsa.

È qui che entrano in gioco gli inerti riciclati.

Non tutti i materiali provenienti da demolizione sono destinati allo smaltimento.
Calcestruzzo, laterizi e altri materiali minerali possono essere recuperati e reintrodotti nel ciclo produttivo, ma solo a determinate condizioni.

Il passaggio da rifiuto a risorsa non è automatico e non può essere improvvisato. Affinché un materiale possa essere riutilizzato, il recupero deve avvenire attraverso un processo controllato che prevede selezione, lavorazione, verifiche e tracciabilità completa. In assenza dei requisiti previsti dalla normativa ambientale e delle autorizzazioni dell’impianto di trattamento, il materiale rimane un rifiuto e non può essere qualificato come MPS né reimpiegato in cantiere.

Solo così uno scarto può diventare materiale idoneo per nuovi utilizzi.

Gli inerti riciclati sono materiali ottenuti dal trattamento delle macerie da demolizione e costruzione.
Attraverso specifici processi di recupero, questi materiali vengono trasformati in Materie Prime Secondarie (MPS), idonee a nuovi utilizzi nel rispetto della normativa vigente.

Gli impieghi più comuni riguardano:

  1. sottofondi stradali
  2. riempimenti e rilevati
  3. opere infrastrutturali e cantieri civili

Quando certificati e controllati, gli inerti riciclati rappresentano una soluzione affidabile e conforme.

Nel recupero degli inerti, il valore non è legato esclusivamente al materiale finale, ma nel sistema che lo rende utilizzabile.

È il processo a fare la differenza tra una gestione sostenibile e un rischio per l’impresa: autorizzazioni, controlli e documentazione sono elementi centrali per garantire sicurezza operativa e conformità normativa.

Senza questi elementi, non esiste sostenibilità né sicurezza operativa.
Il valore degli inerti riciclati non risiede solo nel materiale, ma nel sistema che ne garantisce qualità e tracciabilità.

L’impiego di inerti riciclati all’interno di una filiera certificata produce vantaggi misurabili in termini di gestione:

  1. riduzione dei costi di smaltimento
  2. minore impatto legato ai trasporti
  3. disponibilità locale dei materiali
  4. continuità nelle forniture

La sostenibilità, in questo contesto, non è un concetto astratto, ma una conseguenza diretta di processi più efficienti, controllabili e coerenti con le esigenze operative del cantiere.

Attraverso G-GREEN, la divisione di G-GROUP dedicata alla gestione dei rifiuti e alle attività di recupero, le macerie da demolizione vengono trasformate in risorse utilizzabili.

Il recupero degli inerti si inserisce in una filiera integrata che collega gestione dei rifiuti, trasporto e nuova fornitura. Questo approccio consente di mantenere il controllo sull’intero ciclo operativo del cantiere, riducendo frammentazioni, passaggi critici e rischi normativi tipici delle filiere non strutturate.

L’economia circolare applicata ai cantieri non è una dichiarazione di principio, ma un modello operativo basato su processi certificati, verificabili e tracciabili. Il recupero dei materiali consente di ridurre il consumo di risorse primarie e la produzione di rifiuti, mantenendo standard tecnici e normativi adeguati.
Ma soprattutto, quando correttamente implementata, l’economia circolare diventa uno strumento concreto a supporto dell’organizzazione del cantiere.

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